Brescia, iscrizione alla Serie C incompleta: Ravenna in pole per il ripescaggio

L’ennesima conferma di un epilogo già annunciato. La Brescia Calcio ha formalizzato la domanda di iscrizione alla prossima Serie C, ma la documentazione inviata risulta priva degli elementi essenziali. Manca, infatti, il pagamento degli stipendi, dei contributi e delle ritenute fiscali relative all’ultimo trimestre, per un totale superiore ai 4 milioni di euro. Nessuna fideiussione è stata allegata, e la scadenza per regolarizzare la posizione è ormai trascorsa.

La Covisoc procederà ora con la valutazione tecnica, ma l’esclusione del club appare inevitabile. Il Consiglio Federale sarà chiamato a ratificare una bocciatura che decreterà l’estromissione del Brescia dal calcio professionistico.

A colpire è il sospetto, sempre più diffuso, che la domanda di iscrizione sia stata presentata al solo scopo di modificare l’ordine dei ripescaggi. Se il club non avesse formalizzato l’istanza, il posto disponibile sarebbe spettato al Caldiero Terme, prima tra le retrocesse. Con l’iscrizione respinta, invece, la FIGC attiverà la graduatoria dei ripescaggi, dove in vetta si trova il Ravenna.

Un’operazione che sembra disegnata su misura. Il Ravenna, gestito da Ignazio Cipriani e con la presenza influente di Ariedo Braida, potrà così beneficiare del vuoto lasciato dal Brescia. Non un gesto di orgoglio, dunque, ma una possibile manovra orchestrata, nella quale l’ex presidente Massimo Cellino potrebbe aver favorito un club guidato da figure a lui vicine.

Nel frattempo, la città si ritrova senza una squadra professionistica. Tutto il futuro passa dalle mani di Giuseppe Pasini, che sta cercando soluzioni operative per garantire la continuità sportiva. Resta aperta la questione dello stadio Rigamonti, con il Comune di Brescia in attesa dei pagamenti arretrati. Si lavora anche sulla possibilità di un progetto condiviso con la Feralpisalò, che potrebbe portare a un cambio di denominazione e sede.

Pasini continua a dialogare con gli avvocati di Cellino per gestire anche il centro sportivo di Torbole Casaglia, ma il tempo stringe. Entro il 30 giugno va evitato il contenzioso con l’amministrazione comunale, mentre per metà luglio sarà necessario definire il nuovo assetto sportivo.

Nel frattempo, dai tanti imprenditori locali arrivano solo promesse. Il calcio a Brescia sembra destinato a ripartire da zero, ma il passato si chiude con l’ombra lunga di un favore nascosto e uno stadio vuoto.