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D/G – Latte Dolce: confermato un difensore classe 87

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Con un post sulla propria pagina Facebook la società comunica:

Ben ritrovato a Marco Cabeccia, punto di riferimento della retroguardia e dello spogliatoio biancoceleste. Una riconferma importante, una delle tante preziose riconferme che insieme ai ritorni e ai nuovi acquisti consegna a mister Stefano Udassi una squadra pronta ad impegnarsi per lanciare la rinnovata sfida alla serie D 2020/2021. Squadra che, ancora una volta, potrà contare sull’esperienza e sul carattere del capitano sassarese classe 1987, un vero combattente da rettangolo verde con lunga militanza alla ribalta della terza serie italiana e pronto ad affrontare la sua quarta stagione consecutiva in maglia Sassari calcio Latte Dolce.

Marco Cabeccia, difensore centrale del Sassari calcio Latte Dolce: «Sono felice di continuare il mio percorso umano e professionale in questa società. Mi sento parte integrante del gruppo e del progetto. Credo nel gruppo e nel progetto ma non mi adagio: nulla è da dare per scontato, è necessario invece lavorare per migliorare e puntare sempre più in alto senza mai accontentarsi. Così faro anche quest’anno, così sarà anche quest’anno. Al termine di ogni stagione bisogna mettere un punto e voltare pagina, confrontandosi con programmi e ambizioni differenti rispetto al passato. Sollevare l’asticella, insomma. Anche la prossima stagione, evitati i proclami che non servono a nulla, proveremo a migliorarci e a raggiungere gli obiettivi prefissati. Questo è ciò che mi piace e mi affascina delle persone che sono alle spalle di questa realtà calcistica, la loro voglia di essere protagonisti in quello che si fa cercando di ottenere il massimo senza limitarsi a partecipare. Mai spocchiosi, giustamente ambiziosi. Il bello del calcio è l’essere caratterizzato da mille variabili, noi giocatori dovremo lavorare sotto la guida dello staff per creare i presupposti utili al toglierci delle soddisfazioni e la società lavorerà perché ci siano tutte le condizioni possibili perché ciò accada. Pedalare in silenzio e lavorare con tanta umiltà, che tradotto significa voglia di faticare e di sacrificarsi in settimana e ogni domenica per raggiungere il massimo traguardo possibile. Siamo solo all’inizio, ma questo periodo deve essere utilizzato per cementare il gruppo di uomini prima ancora che di calciatori, solo così le individualità potranno fare la differenza sul campo e dare forma alla squadra. Dobbiamo essere consapevoli che è arrivato il momento di dare un’accelerata importante: dopo tanti mesi di parole finalmente si tornerà a giocare, come sempre sarà il campo a parlare e spazzare via tutte le chiacchiere. Non vedo l’ora».