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Dall’Eccellenza italiana alla Serie A delle Maldive… la storia di Giacomo

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Ha deciso di emigrare per cambiare vita. Dal freddo del Friuli al caldo delle Maldive, dal calcio dilettantistico italiano alla Serie A delle isole tropicali.

È la storia di Giacomo Favero, calciatore 31enne di Udine che la scorsa estate è partito direzione Malé (capitale delle Maldive) “senza pensarci due volte”. Parole sue, nella chiacchierata telefonica ai microfoni di Vic e Marisa Passera in diretta su Radio DEEJAY.

Per guadagnarsi da vivere si allena e gioca a calcio. Nel tempo libero, visita il territorio e si gode i paesaggi dei tropici.

Ricostruire la carriera di Favero, sul campo centrocampista, non è stato semplicissimo. Persino transfermarkt.it, sito di riferimento sui trasferimenti di calciatori per appassionati ed esperti del settore, ha qualche lacuna relativa all’ultimo viaggio di Giacomo.

Favero ha dato i primi calci a un pallone nelle giovanili del Verona, poi il passaggio nel 2009 alla Sacilese, ai tempi in Serie C (oggi in Promozione).

Tanti trasferimenti sin da ragazzino, quasi uno all’anno, fino ad arrivare nel massimo campionato maltese tra le fila dell’Harmun Spartans, nel 2013, a 22 anni: la prima avventura all’estero.

Resta nella Premier League di Malta per due stagioni e mezzo (con tre maglie diverse) prima di riavvicinarsi e tornare in Italia tra le fila del Giorgione, in Serie D. 

Dal 2014 ad oggi un continuo peregrinare per la penisola: Ligorna, Licata, Mazara, Gela, Pro Gorizia le sue tappe.

L’ultima squadra italiana di Giacomo, fino al luglio 2021 e prima del viaggio cambia-vita, è stata la Pievigina, club in provincia di Treviso che milita nell’Eccellenza veneta.

Da aprile 2021 è iniziata la sua nuova vita nelle isole tropicali. “Ma per Natale sono a Udine: sono tornato a prendere un po’ di freddo”, scherza Giacomo. Tornerà alle Maldive intorno a metà gennaio, per iniziare la preparazione atletica in vista della prossima stagione.

Alle Maldive infatti si gioca durante l’estate, fino al mese di settembre. Poi si va in pausa. “E non giochiamo mai il venerdì, il sabato o la domenica – racconta il centrocampista italiano – puoi giocare sporadicamente il lunedì o il mercoledì, dipende”.

Ma come è entrato Giacomo in contatto con questa realtà? Semplice: attraverso un procuratore.

“Giocavo in Italia e ho deciso di espatriare grazie a una persona che mi ha aperto le porte del mercato estero. Non ci ho pensato due volte, ho subito chiesto ‘dove devo firmare?’”

Un salto nel vuoto, con atterraggio su un’isola tropicale. A proposito di firme: Giacomo dovrebbe presto cambiare squadra nella Serie A maldiviana. Potrebbe passare agli Eagles, “le aquile”. Una specie non proprio tropicale…

I loro campionati sono diversi dal nostro. E molto diversa è anche la vita fuori dal campo nei giorni off.

“Tutti immaginano che io viva in spiaggia o nei resort. In realtà vivo a Malé, nella capitale, in un appartamento: è una città normalissima, solo che sei alle Maldive”.

Ovvero? Cosa cambia?

“Mi sposto sempre a piedi o in motorino. Nel giorno libero, solitamente quello dopo la partita, o vado a Hulhumale, l’isola vicino a Malé più moderna e più carina, oppure mi sposto con qualche speedboat e vado in qualche isoletta a rilassarmi. Non gioco alla PlayStation sul divano, mi piace anche vivere e conoscere la cultura locale”.

Questo è possibile anche grazie alla fama contenuta che uno sportivo acquisisce in un’isola tropicale: un calciatore professionista, alle Maldive, non verrà mai inseguito come un campione di Serie A:

“Qui sono conosciuto, ma solo perché siamo in pochi stranieri. Ognuno si fa abbastanza gli affari suoi, e per me è meglio così – rivela Giacomo – io sono fidanzato…”.

fonte: deejay.it