Il Brasile di Ancelotti e l’Ecuador si qualificano ai Mondiali 2026

Nel giorno del suo 66° compleanno, Carlo Ancelotti ha festeggiato il primo successo da commissario tecnico del Brasile centrando contemporaneamente l’obiettivo qualificazione ai Mondiali 2026. Davanti a oltre 46mila spettatori all’Arena Neo Química di San Paolo, la Seleção ha superato per 1-0 il Paraguay, riscattando il pareggio del turno precedente contro l’Ecuador.

La rete decisiva è arrivata al 44′ del primo tempo: ottimo recupero palla di Matheus Cunha e perfetto assist per Vinicius Junior, che ha battuto il portiere da distanza ravvicinata, regalando la vittoria ai suoi e correndo ad abbracciare Ancelotti.

Il Brasile, salito a 25 punti, è ora secondo insieme all’Ecuador e può festeggiare con largo anticipo la qualificazione alla rassegna iridata, che si disputerà in Stati Uniti, Canada e Messico. Per la nazionale verdeoro si tratta della 23ª partecipazione consecutiva: nessuna edizione dei Mondiali, dal 1930 a oggi, è mai stata disputata senza di lei.

Rispetto al deludente 0-0 contro l’Ecuador, il ct italiano ha proposto un sistema di gioco più offensivo, optando per un 4-2-2-2 con Raphinha e Martinelli larghi e Vinicius accentrato accanto a Cunha. La Seleção si è mostrata più aggressiva e dinamica, andando vicino al raddoppio in più occasioni. Nella ripresa il Paraguay ha reagito, ma le parate di Alisson e un pizzico di fortuna hanno mantenuto inviolata la porta brasiliana.

Qualificazione raggiunta anche dall’Ecuador, che ha ottenuto lo 0-0 in trasferta contro il Perù. La nazionale guidata da Félix Sánchez è così la terza selezione sudamericana, dopo Brasile e Argentina, ad assicurarsi un biglietto diretto per il prossimo torneo mondiale.

L’Argentina, invece, ha pareggiato 1-1 contro la Colombia: vantaggio firmato da Luis Diaz e pareggio dell’Albicelestecon Almada. Rimasto in panchina per tutta la durata dell’incontro Lautaro Martinez.

Successo netto anche per l’Uruguay, che ha battuto per 2-0 il Venezuela grazie ai gol di Aguirre e de Arrascaeta, complicando così il cammino della Vinotinto nella corsa alla qualificazione.