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Il Brescia fuori dai campionati: fallimento dopo 114 anni di storia

Cellino non versa gli stipendi e il Brescia esce dal calcio professionistico dopo 114 anni.

Dopo 114 anni di storia, il Brescia esce ufficialmente dal calcio professionistico. Il presidente Massimo Cellino ha deciso di non versare i circa 3 milioni di euro necessari a coprire stipendi, contributi e pendenze fiscali, facendo così decadere l’iscrizione al prossimo campionato. Le scadenze federali sono rimaste inevase e il club si avvia ora verso il concordato fallimentare.

A nulla sono serviti i tentativi di trovare acquirenti o di convincere il gruppo americano a intervenire con l’anticipo delle somme dovute. La frattura ormai insanabile tra Cellino e l’ambiente cittadino ha definitivamente chiuso ogni spiraglio. Nemmeno l’intervento di Stefano Midolo, nominato consigliere con poteri di firma dopo le inibizioni a Massimo Cellinoe al figlio Edoardo, ha potuto evitare il tracollo: anche Midolo ha rassegnato le dimissioni nelle ultime ore.

Il club, che negli anni ha visto passare campioni come Roberto Baggio, Andrea Pirlo, Alessandro Altobelli, Luca Toni, Ghorghe Hagi, Pep Guardiola, Dario Hubner e Andrea Caracciolo, chiude così un lungo capitolo della sua storia. Sotto la gestione Cellino, il Brescia aveva ottenuto una promozione in Serie A nel 2019 ma anche due retrocessioni in Serie C, l’ultima determinata dalle penalizzazioni per irregolarità nei pagamenti.

Intanto, la città vive ore di grande tensione. Gli ultras della Curva Nord si sono dati appuntamento alle 21 nel parcheggio dello stadio Rigamonti per aggiornamenti e confronti sulla drammatica situazione. Alcuni tifosi si sono già radunati sotto la sede sociale in via Solferino, sorvegliati dalle forze dell’ordine, mentre il clima resta teso ma senza episodi di disordine.

Sul fronte politico, la sindaca Laura Castelletti è già al lavoro per individuare soluzioni che possano garantire a Brescia un futuro calcistico. In corso valutazioni con le altre realtà professionistiche della provincia, Feralpisalò, Lumezzane e Ospitaletto, quest’ultimo appena promosso in Serie C. L’ipotesi al vaglio prevede la creazione di una nuova società che possa ripartire almeno dalla Serie C, con un nuovo marchio e una nuova proprietà.

Visibilmente scosso il capitano Dimitri Bisoli, che ha affidato ai social il proprio sfogo: “In questo momento così doloroso, voglio essere vicino a tutto il popolo bresciano, a chi ha fatto sacrifici per seguire il Brescia e a chi ha lavorato con onestà e dedizione per il bene di questa squadra. Oggi sono stati calpestati 114 anni di storia, ma il Brescia non è lui, il Brescia siamo noi. Sono certo che risorgerà più forte di prima perché questa città ama questi colori. Il Brescia siamo e saremo sempre solo noi.”