L’Olbia ci prova: presentata domanda di ripescaggio in Serie C senza avere i titoli

L’Olbia ha ufficialmente presentato la domanda di ripescaggio in Serie C, tentando così di rientrare nel calcio professionistico. Il club gallurese, retrocesso un anno fa e reduce da una sofferta salvezza diretta in Serie D, ha inoltrato la richiesta giovedì, pur essendo consapevole di non avere al momento i requisiti necessari per il ripescaggio.

Interpellata in merito, la società presieduta da Guido Surace ha dichiarato: «Siamo consapevoli della precarietà del processo e dell’imprevedibilità dell’esito. Tuttavia, considerata l’incertezza sul futuro di diversi club di Serie C e Serie B, e in particolare le difficoltà che alcuni club promossi dalla Serie D potrebbero incontrare nel rispettare i nuovi stringenti criteri di ammissione, abbiamo deciso di presentare la domanda».

L’operazione comporterebbe un esborso superiore al milione di euro, tra tassa di iscrizione, contributo a fondo perduto di 300.000 euro e fideiussione bancaria da 700.000 euro. Martedì scorso, intanto, il club ha presentato la nuova stagione sportiva, con Benno Räber come responsabile del progetto tecnico.

In base ai criteri federali, l’Olbia non rientra attualmente tra le società aventi diritto al ripescaggio, posizionandosi dietro a vincitrici e finaliste dei playoff di Serie D, seconde squadre di club di Serie A e retrocesse dalla Serie C. In assenza di un’improbabile serie di rinunce da parte di questi club, i galluresi si preparano dunque a disputare un’altra stagione in Serie D, con l’obiettivo di riconquistare il professionismo attraverso la vittoria del campionato.