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Massimo Giove: “Col calcio ho chiuso, il Taranto ripartirà da zero”

L’ex presidente del Taranto annuncia l’addio al calcio e attacca: “Serve competenza, non improvvisazione”

Massimo Giove rompe il silenzio e conferma la sua uscita definitiva dal mondo del calcio. L’ex presidente del Taranto ha ribadito di aver chiuso con l’ambiente sportivo dopo le dimissioni presentate il 2 agosto scorso. “Con il calcio ho chiuso, lo voglio ribadire”, ha dichiarato, ricordando come già lo scorso anno avesse lanciato un allarme sulla situazione societaria, senza però trovare sostegno da gran parte della tifoseria. “Invece di supportarmi nella vicenda stadio, hanno preferito contestarmi”, ha aggiunto.

Da allora, Giove ha smesso di seguire le vicende della squadra. In questi mesi ha ascoltato diverse ipotesi sul futuro del club: “Champions League, stadi, fondazioni… ma per fare calcio serve competenza”. Secondo l’ex presidente, l’improvvisazione non può trovare spazio in un campionato come la Lega Pro. “Vedo persone parlare senza sapere nemmeno cosa faccia un direttore sportivo o cosa significhi affrontare un campionato”, ha aggiunto.

Oggi il club è affidato a Rinaldo Zerbo, che dovrà affrontare una situazione complessa: se la gestione attuale dovesse ottenere il via libera, la squadra ripartirebbe dalla Serie D con tre punti di penalizzazione. In caso contrario, sarà l’Eccellenza il punto di ripartenza. Giove ha spiegato che una nuova società, se costituita, potrebbe dover cominciare dalla Terza Categoria, precisando che al momento il Taranto non è radiato, ma soltanto escluso.

L’ex presidente ha anche rivelato di aver pagato personalmente gli ultimi stipendi, pur avendo già formalmente preso le distanze dalla società. “Ho fatto di tutto per evitare la scomparsa del Taranto”, ha detto. La questione della compensazione dei crediti è ora gestita direttamente da Zerbo. Quanto ai procedimenti aperti, Giove ha dichiarato di non aver letto i comunicati della Procura Federale: “Non mi interessa più nulla”.

“Sto solo aspettando di andare a Torino per il passaggio definitivo. Poi sarà Zerbo a decidere”, ha chiarito, manifestando disinteresse per ulteriori sviluppi. Ha citato le parole del presidente del Foggia, Nicola Canonico: “Ho il vomito del calcio, mi sto disintossicando”. Giove ha voluto infine ricordare di aver rispettato la volontà della tifoseria organizzata, che aveva chiesto il suo passo indietro.

Sul futuro, ha espresso un auspicio: “Spero che arrivi qualcuno con un progetto importante, ma senza uno stadio sarà difficile”. Secondo Giove, lo stadio Erasmo Iacovone difficilmente sarà pronto prima della fine del 2027: “Dubito che sarà completato per il 2026. Molto dipenderà dalla prossima amministrazione comunale”.