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Picerno vede la Serie C, ma FC Messina non ci sta

Meritiamo noi, pronti a ricorrere al CONI

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Martedì 27 luglio alle ore 11 il Consiglio federale della FIGC ratificherà le esclusioni e procederà alla definizione degli organici dei campionati professionistici.

Secondo le anticipazioni della “Gazzetta dello Sport” al posto del Gozzano, che ha rinunciato alla C, verrà ammesso l’AZ Picerno e quindi non il Football Club Messina, che lo precedeva in graduatoria, dopo la vittoria dei playoff del girone I. I lucani, a norma di regolamento, non possono essere ripescati a causa dell’illecito sportivo per la combine nella gara con il Bitonto di due stagioni fa, ma la procedura della “sostituzione”, che premia di fatto una nona formazione di serie D come se fosse una neopromossa, li rimette in gioco.

Il presidente del FC Messina Rocco Arena commenta sul sito messinasportiva.it con amarezza ma anche con immutata fiducia le indiscrezioni trapelate dalla stampa nazionale: “Siamo pienamente in regola. In appena cinque giorni abbiamo compiuto un miracolo, predisponendo tutte le carte necessarie e dando seguito ai risultati sul campo, che ci avevano messo nelle condizioni di chiedere una C che crediamo fermamente di meritare. Confido nella giustizia sportiva e quindi, se queste notizie negative dovessero essere confermate, ricorreremo al Coni, non lasciando nulla d’intentato fino all’ultimo grado di giudizio”.

Nelle valutazioni di Lega Pro e Covisoc potrebbe avere pesato la scelta della fideiussione da 350mila euro corredata alla tassa d’iscrizione da 105mila, richiesta alla “Credit Glorious Property Holdings Limited”, che ha sedi tra Gran Bretagna, Svizzera e Hong Kong. Per il massimo dirigente una scelta obbligata, anche perché la Camera di Commercio ha effettivamente dei tempi tecnici per iscrivere le variazioni societarie che si rendono necessarie con il passaggio dalla D alla C.

“La Lega Pro ci ha comunicato il 16 luglio che potevamo concorrere per un posto in serie C. Il sabato e la domenica i notai sono chiusi e quindi abbiamo potuto formalizzare la trasformazione della ssd in società di capitali lunedì 19. In due giorni nessuna banca italiana ci ha potuto rilasciare una polizza, perché la nostra srl si era appena costituita e non c’erano i tempi tecnici per censirla. Ci siamo rivolti a dodici differenti broker e tutti ci hanno detto che non c’era possibilità. Soltanto la Credit Glorious ha accettato comunque l’incarico”.

Il Fc sostiene quindi di non avere potuto scegliere un’assicurazione inserita nell’Albo Ivass o un istituto di credito che faccia parte dell’Albo tenuto dalla Banca d’Italia, come prescrive la Lega Pro, e di essere stato costretto a ripiegare in extremis su un istituto finanziario straniero, che risulta iscritto nell’Albo delle banche europee, ma – almeno a giudicare dalle indiscrezioni della stampa nazionale – non avrebbe convinto la Covisoc: “Nelle ultime ore abbiamo chiesto e ottenuto nuove assicurazioni dalla banca, che lavora in 150 paesi del mondo e nei mercati italiani e soprattutto ha un rating superiore alle richieste della Lega. Abbiamo infine versato un collaterale di pari importo a capienza della polizza”. 

Il massimo dirigente tiene infine a ribadire che la strada dell’ammissione al posto del Gozzano era l’unica percorribile dal suo club: “Considerata l’indisponibilità dello stadio “Franco Scoglio” non avremmo potuto purtroppo presentare domanda di ripescaggio, per la quale non è consentito di indicare uno stadio in deroga, come l’Ezio Scida, di cui abbiamo ottenuto la disponibilità dal Crotone”. Fattispecie consentita invece nel caso della “sostituzione”, che come detto riabilita anche il Picerno. Tra poche ore sarà il Consiglio Federale a chiarire se gli sforzi del Fc Messina sono stati davvero vani.

fonte: messinasportiva.it