Rivolta dei procuratori contro la FIGC: “Regolamento inaccettabile”

Con la pubblicazione del nuovo regolamento sugli agenti sportivi, FIGC ha dato il via a una profonda revisione delle regole che disciplinano l’attività dei procuratori nel mondo del calcio italiano. Le novità introdotte riguardano, tra le altre cose, una ridefinizione dei requisiti per operare come agente, l’eliminazione di clausole che limitano la libertà contrattuale degli atleti e una nuova figura di agente domiciliato, che potrà esercitare in Italia grazie all’affiliazione con un professionista abilitato.

In particolare, le nuove disposizioni chiariscono che nessun compenso sarà dovuto per l’attività svolta nei casi di apprendistato. Inoltre, viene posto uno stop alle clausole penalizzanti, ossia quelle che impedivano ai giocatori e alle giocatrici di firmare autonomamente contratti senza il coinvolgimento dell’agente titolare del mandato.

Questo pacchetto normativo, redatto in coerenza con le disposizioni non sospese del FFAR (FIFA Football Agent Regulations), è stato accolto con forte contrarietà da parte delle principali associazioni italiane di categoria. Alcune delle misure FIFA – tra cui il limite alle commissioni e il divieto di rappresentanza multipla – risultano infatti sospese, essendo in attesa di un pronunciamento della Corte di giustizia dell’Unione europea per la verifica della loro compatibilità con le norme sulla concorrenza.

In risposta alla decisione della federazione, A.L.A.C.S.ASSOAGENTI e I.A.FA. hanno diramato un comunicato congiunto in cui annunciano azioni legali immediate per contrastare un regolamento definito “irrituale e irragionevole”. Le due organizzazioni, rappresentative degli agenti sportivi professionisti nel calcio, sostengono che la normativa violi norme superiori dell’ordinamento italiano ed europeo in materia di professioni regolamentate.

“Le Associazioni Italiane degli Agenti Sportivi… comunicano di aver congiuntamente, con veemenza e tempestività, conferito incarico ai propri Avvocati al fine di agire in tutte le sedi competenti per tutelare i diritti della categoria professionale degli Agenti Sportivi”, si legge nella nota ufficiale.

Contestualmente, viene annunciata l’interruzione dei rapporti istituzionali con la FIGC, mentre si sollecita l’intervento delle autorità governative per garantire la corretta applicazione delle leggi esistenti in materia. “Le Associazioni… si adopereranno per proporre un intervento normativo che consenta agli Agenti Sportivi di affrancarsi definitivamente dall’Ordinamento Sportivo”, conclude il comunicato.

Una rottura profonda, dunque, che apre a un confronto acceso tra la federazione e chi rappresenta professionalmente atleti e calciatori in un contesto sempre più regolamentato e soggetto a supervisione europea.