Serie D, quanto guadagnano i calciatori: cifre e contratti previsti
Le norme federali regolano con precisione i compensi dei calciatori dilettanti in Serie D
La domanda su quanto guadagni un calciatore in Serie D è tra le più frequenti nel panorama del calcio dilettantistico. Eppure, fornire una risposta precisa non è semplice: le cifre variano, i dati ufficiali non vengono divulgati e, in quanto categoria non professionistica, gli accordi rientrano in ambiti regolati da normative specifiche, lontane dai riflettori del grande calcio.
A offrire un quadro normativo chiaro sono le Norme Organizzative Interne della FIGC (NOIF), in particolare l’articolo 94 ter. Secondo quanto stabilito, i calciatori e le calciatrici tesserati con società partecipanti ai Campionati Nazionali della Lega Nazionale Dilettanti, inclusa la Serie D, non possono essere inquadrati come lavoratori autonomi o subordinati. Tuttavia, è consentita la stipula di accordi economici annuali, che regolano il riconoscimento di indennità di trasferta, rimborsi spese e premi legati all’attività sportiva.
I limiti economici previsti dalla normativa
Questi accordi possono prevedere una somma lorda annuale, suddivisa in dieci rate mensili di pari importo, nel rispetto delle normative fiscali vigenti. Esistono però tetti massimi fissati dalle norme:
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Indennità di trasferta e rimborsi forfettari di spese: non possono superare 61,97 euro al giorno, per un massimo di cinque giorni a settimana durante la stagione regolare.
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Premi partita per gare di Campionato o Coppa Italia: non possono superare 77,47 euro per prestazione.
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Durante la preparazione precampionato, possono essere riconosciuti rimborsi per un massimo di 45 giorni, sempre nel limite dei 61,97 euro giornalieri.
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Se previsto, l’importo lordo annuale non può eccedere 658 euro.
Un’ulteriore opzione, prevista solo in caso di accordi economici pluriennali (fino a un massimo di tre stagioni), consente di inserire una indennità supplementare rispetto alla somma annuale, con un tetto massimo complessivo di 30.658 euro.
In sintesi, anche nel contesto dilettantistico, esistono forme contrattuali e riconoscimenti economici, seppur lontani anni luce dai guadagni del calcio professionistico. Le norme FIGC garantiscono un quadro regolamentato, utile sia per le società che per gli atleti che affrontano la Serie D come tappa di crescita sportiva o trampolino verso categorie superiori.
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