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Truffa ai genitori dei giovani calciatori: sanzioni per un presidente di Eccellenza

Il Tribunale Federale squalifica Paolo Leone Cera per 10 mesi dopo i mancati rimborsi delle quote ai genitori

Nuovo provvedimento disciplinare colpisce lo Spinea, in una stagione già segnata da difficoltà e polemiche. Il Tribunale Federale Territoriale ha disposto un’inibizione di dieci mesi nei confronti del presidente Paolo Leone Cera, ritenuto responsabile di aver incassato le quote di iscrizione di alcuni giovani calciatori, senza però procedere al loro tesseramento e senza avviare alcuna attività di settore giovanile.

I genitori, che avevano versato le somme fiduciosi nell’inizio dell’attività sportiva, non hanno mai ricevuto indietro i propri soldi. Per questi motivi, oltre alla squalifica personale di Cera, il club è stato condannato al pagamento di una sanzione amministrativa di 1.500 euro per responsabilità oggettiva. Tale importo va ad aggiungersi ai 7.000 euro che la società deve ancora corrispondere al Comitato Regionale Veneto, a seguito della rinuncia ai campionati precedentemente sottoscritti e del ritiro della squadra dal torneo di Eccellenza veneta.

Durante l’udienza dello scorso 4 marzo dinanzi alla Procura Federale, Cera aveva dichiarato di essere intenzionato a rimborsare integralmente i genitori, grazie all’arrivo di nuovi fondi da una sponsorizzazione e da un nuovo associato. Aveva quindi chiesto più tempo per poter presentare le prove dei pagamenti effettuati, ottenendo una proroga fino al 14 aprile.

Il giorno successivo, il 15 aprile, data fissata per la ripresa del procedimento, il presidente non si è però presentato in aula e, fino a quel momento, nessun rimborso era stato effettuato. Di conseguenza, la Procura ha confermato le proprie richieste, accolte integralmente dal Tribunale.