Aperta indagine su morte Mattia Giani, si indaga per omicidio colposo
La morte di Mattia Giani, l’attaccante classe ’98 del Castelfiorentino, che ha accusato un malore in campo durante la partita di Eccellenza toscana contro il Lanciotto, ha provocato dolore, incredulità e il desiderio di fare chiarezza. La famiglia del giocatore pretende ora che emerga la verità riguardo al modo e alle tempistiche in cui sono stati prestati i soccorsi a Mattia. Sandro Giani, il padre, ha dichiarato: “So solo che il medico su quel campo non c’era. E che la prima ambulanza del 118 è arrivata senza medico dopo 15 minuti. Nel frattempo il massaggiatore del Castelfiorentino ha provato a rianimare mio figlio e poi è scesa una spettatrice dagli spalti che lavora come infermiera per dare una mano. Presenteremo una querela perché vogliamo capire come è morto mio figlio”.
Versioni discordanti complicano la vicenda riguardo alla presenza dei medici e all’uso del defibrillatore. Sandro Giani afferma che “lo strumento c’era ma è stato usato solo dal medico trasportato dalla seconda ambulanza“. Tuttavia, una prima versione del Lanciotto suggerisce che ci fossero dei medici a bordo campo e che “sono subito intervenuti un medico e due infermieri che hanno prestato il massaggio cardiaco al giocatore e gli hanno anche applicato il defibrillatore prima dell’arrivo del 118“.
La Procura di Firenze ha aperto un fascicolo per far luce sulla vicenda, mentre il Lanciotto è entrato in silenzio stampa per agevolare le indagini in corso. La Lega Nazionale Dilettanti Toscana ha rinviato di una settimana tutte le gare del Girone A di Eccellenza, mentre il recupero tra Lanciotto e Castelfiorentino, si svolgerà mercoledì 24 aprile.