Sandro Giani, devastato dalla perdita del figlio Mattia durante una partita di Eccellenza, si rivolge alla ricerca della verità: “Presenteremo una querela perché vogliamo capire come è morto nostro figlio“, afferma con dolore. Dopo un tiro in porta, Mattia Giani, 26 anni, si è portato una mano al petto ed è crollato a terra. Questa la dinamica che ha preceduto la morte di Mattia durante la partita del campionato di Eccellenza toscana tra Lanciotto e Castelfiorentino United a Campi Bisenzio (Firenze) lo scorso weekend. In seguito immediati i soccorsi da parte del massaggiatore del Castelfiorentino e successivamente del 118. Tuttavia, sorgono dubbi sui tempi e sulle modalità dell’intervento sanitario.
Le istituzioni politiche si muovono per indagare sulla vicenda: Paolo Gandola chiede una verifica dei soccorsi del 118, mentre Giorgio Mulé annuncia un’interrogazione per verificare la presenza del defibrillatore sul campo. La senatrice Daniela Sbrollini solleva il caso a livello nazionale, interrogando il ministro Andrea Abodi sui casi di malori nei campionati minori.
Il padre di Mattia, Sandro Giani, cerca risposte: “Siamo distrutti ma ora vogliamo la verità“. Rivela il dolore di non avere avuto un medico sul campo e l’arrivo tardivo dell’ambulanza del 118. Tuttavia, le versioni divergono: il Lanciotto, la squadra ospitante, sostiene che i medici fossero presenti. La Procura avvierà un’inchiesta per stabilire eventuali responsabilità.