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Archimede Morleo: dalla Serie A alla Terza Categoria pugliese

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La storia di Archimede Morleo è un viaggio dal piccolo paese di Salice Salentino fino alle alte sfere del calcio professionistico. Cresciuto nelle giovanili del Lecce, Morleo ha poi fatto il grande salto verso il professionismo, passando per squadre come Crotone, Bari e Casarano, con un capitolo significativo della sua carriera trascorso a Bologna. Qui, dal 2010 al 2017, ha collezionato 130 presenze, vivendo momenti di gioia e di difficoltà e condividendo lo spogliatoio con grandi giocatori come Gilardino e Di Vaio.

Oggi, Morleo si allontana dal campo da gioco per abbracciare un nuovo ruolo, quello di allenatore della Virtus Erchie, una squadra pugliese militante in Terza Categoria. Dietro questo progetto c’è Mimmo Valenti, un importante imprenditore locale che ha deciso di partire dal basso, fondando un nuovo club senza limiti prefissati. L’entusiasmo che circonda il club ha portato circa 2000 spettatori allo stadio per una partita di Terza Categoria, un evento senza precedenti in Italia.

Parlando della sua scelta di diventare allenatore e del progetto Virtus Erchie, Morleo racconta: “Inizialmente non ero interessato a intraprendere questa strada. Ero in pausa di riflessione dopo il ritiro. Allenare in Terza Categoria è simile a lavorare nel settore giovanile, dove l’attenzione è focalizzata sugli aspetti tecnici e tattici. Questo per me è un periodo di formazione personale per capire se il ruolo mi piace. Mi vedo più come vice allenatore o collaboratore tecnico. Quest’avventura è iniziata quasi per caso: dopo che il presidente mi ha presentato il suo progetto, non ho potuto rifiutare, attratto dall’entusiasmo e dall’affluenza di pubblico allo stadio. Erchie da tempo non aveva una squadra e questa passione riaccesa è stata determinante per accettare l’offerta.”

Riguardo agli obiettivi, Morleo sottolinea l’ambizione di Valenti di scalare le classifiche e la necessità di mantenere un approccio realistico: “C’è tanto entusiasmo, a volte anche eccessivo, e dobbiamo rimanere con i piedi per terra. Stiamo lavorando sul miglioramento del campo, passando da terra battuta a sintetico, un primo passo verso la costruzione di qualcosa di più grande. L’idea è poi sviluppare un settore giovanile e offrire ai giovani del posto una struttura adeguata con persone competenti nel mondo del calcio.”

 

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