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Caso Chievo: Campedelli fa causa alla FIGC e Pellissier per 140 milioni

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L’ex presidente del Chievo Verona, Luca Campedelli, è al centro di una controversia di proporzioni notevoli. Si è rivolto al Tribunale di Venezia, sezione specializzata in materia di impresa, intentando una causa di massa contro la FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio) e l’ex capitano del Chievo, Sergio Pellissier. L’obiettivo di Campedelli è ottenere il risarcimento per i danni subiti a causa dell’esclusione del Chievo dal campionato di Serie B e delle presunte violazioni dei diritti di proprietà industriale relativi ai marchi sportivi.

La vicenda prende avvio con l’esclusione del Chievo dalla Serie B a causa di problemi finanziari, tra cui obblighi fiscali non saldati. Nonostante il club avesse cercato di rateizzare il debito e ridurlo da 36,6 a 17,8 milioni, nel 2020 ha interrotto i pagamenti e nel 2021 è stata respinta una nuova richiesta di dilazione. La FIGC aveva comunicato l’esclusione del Chievo dal campionato di Serie B a seguito di tali pendenze. Tutti i ricorsi presentati dal Chievo sia a livello sportivo che amministrativo erano stati respinti.

Il club ha quindi intrapreso una via legale, richiedendo il risarcimento dei danni subiti a causa dell’esclusione e del “provvedimento di svincolo coattivo dei calciatori tesserati con il Chievo Verona“. La richiesta di risarcimento era stata valutata inizialmente a 140 milioni di euro.

Ma la parte più sorprendente della vicenda è l’affondo contro Sergio Pellissier, ex capitano e leggenda del Chievo. Il club ha contestato alla FIGC, al presidente Gabriele Gravina, alla Clivense (la nuova squadra fondata da Pellissier, inizialmente chiamata “Chievo 2021“) e allo stesso Pellissier il concorso in atti illeciti di contraffazione e concorrenza sleale. Il Chievo ha chiesto al Tribunale di Venezia di vietare l’uso dei marchi sportivi correlati al Chievo Verona e di ordinare la distruzione di tutti gli strumenti utilizzati per produrre e commercializzare l’attività della nuova squadra.

La controversia è stata affrontata da più angolazioni e sta attirando l’attenzione degli appassionati di calcio. La prima vittoria procedurale è andata alla FIGC, che ha ottenuto il riconoscimento del Tribunale ordinario come giurisdizione non competente nella controversia. Ora, il Chievo dovrà riavviare la causa milionaria contro la FIGC e Gravina davanti al Tribunale amministrativo regionale.

Tuttavia, il procedimento contro Clivense e Sergio Pellissier può procedere, poiché entrambi sono attualmente impegnati nel campionato di Serie D. La vicenda è destinata a continuare a tenere banco nelle aule giudiziarie mentre il Chievo cerca di far valere le proprie ragioni.

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