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Rivoluzione in Serie A: addio alle vecchie retrocessioni

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Il calcio è in costante evoluzione, e i tifosi sono consapevoli dei continui cambiamenti che lo caratterizzano. Ogni anno, si affrontano nuove sfide, dalle variazioni nei regolamenti al modello di calendario spezzatino. Attualmente, il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, mira a implementare riforme significative che coinvolgeranno anche le retrocessioni.

Gravina ha presieduto il Consiglio Federale il 16 novembre, accelerando il programma di riforme che potrebbero trasformare il panorama calcistico italiano. Un passo cruciale sarà l’Assemblea straordinaria prevista per l’11 marzo 2024, mirata a modificare lo Statuto per eliminare il “diritto d’intesa”. Questo diritto permette a una singola Lega di bloccare decisioni dell’Assemblea, anche con il 75% dei consensi. La rimozione di questo meccanismo è vista come un passo essenziale per riformare il calcio italiano.

Gravina ha sottolineato l’importanza di un accordo sulle riforme, ma l’Assemblea si terrà comunque, anche senza consenso. Il presidente è determinato a procedere con la riforma del calcio italiano.

Inoltre, Gravina punta a rendere l’ambiente calcistico più economicamente sostenibile. Si sta valutando la riduzione delle retrocessioni dalla Serie A alla Serie B, mantenendo il numero di squadre invariate. Una proposta potrebbe essere la riduzione a due delle retrocessioni, o potrebbe essere considerato il modello tedesco con uno spareggio tra la terzultima della Serie A e la terza della Serie B.

Queste riforme potrebbero portare a una redistribuzione più equa delle risorse economiche, con un occhio attento alla sostenibilità finanziaria. Inoltre, l’attenzione si sposterà sul processo di iscrizione ai campionati 2024-25, con un nuovo sistema di licenze nazionali per ridurre l’indebitamento dei club. Cambiamenti significativi attendono il calcio italiano, con l’obiettivo di garantire un futuro più stabile ed equo per il mondo del calcio nel paese.

 

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