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Ulivieri: “Italia-Israele va giocata, non possiamo rischiare che vadano pure ai Mondiali”

Il presidente dell’Assoallenatori, Renzo Ulivieri, spiega a Fanpage.it perché l’Italia deve comunque giocare contro Israele.

Renzo Ulivieri torna a far discutere con le sue parole sulla sfida Italia-Israele, in programma a Udine per le qualificazioni ai Mondiali 2026. Intervistato da Fanpage.it, il presidente dell’Assoallenatori (AIAC) ha spiegato la posizione dell’associazione, protagonista di un appello indirizzato a FIGC, UEFA e FIFA per chiedere la sospensione temporanea di Israele dalle competizioni internazionali.

Pur condividendo la protesta per le azioni militari a Gaza, Ulivieri ha chiarito che la Nazionale italiana non può rifiutarsi di scendere in campo: “Non possiamo non giocare Italia-Israele, perché potremmo finire per favorire Israele. È l’ultima cosa che vogliamo: che questo governo e la squadra che lo rappresenta vadano pure ai Mondiali”.

L’ex tecnico di Bologna, Napoli e Fiorentina, oggi 84enne, ha precisato che la richiesta dell’AIAC nasce da una motivazione etica e non politica: “La nostra decisione è stata unanime. Non si tratta di ideologia, ma di umanità. Abbiamo chiesto una sospensione temporanea, perché ciò che accade tocca la coscienza di tutti”.

Ulivieri ha poi difeso la posizione dell’Italia, sottolineando che un eventuale forfait avrebbe potuto penalizzare la Nazionale: “Siamo obbligati a giocare, altrimenti si rischia di concedere un vantaggio sportivo a Israele. La decisione non spetta né a noi né al commissario tecnico, ma alle federazioni internazionali”.

Infine, l’allenatore toscano ha ribadito l’impegno dell’Assoallenatori nel sensibilizzare il mondo del calcio su temi sociali e umanitari: “Il popolo palestinese non deve sentirsi abbandonato. La nostra voce serve anche a questo: a far sapere che non tutti restano in silenzio”.