Assemblea Serie A, proposta: “Tutte le partite alle 15 come ai vecchi tempi”
La recente proposta lanciata durante un’assemblea della Serie A ha toccato una corda nostalgica tra gli appassionati di calcio. Un dirigente di un top club ha suggerito di organizzare una “giornata vintage”, con tutte le partite che si disputano alle 15:00, proprio come avveniva anni fa. Questo ritorno al passato includeva anche l’idea di riportare le vecchie divise dei calciatori, prive di nomi sulle maglie e con scarpini neri, insieme ad altri elementi tipici degli anni ’80. Si sarebbe trattato di una vera e propria immersione in un’epoca in cui il calcio si viveva in maniera simultanea e frenetica, con i tifosi che saltavano da un campo all’altro tramite la radiolina per non perdere nemmeno un momento delle azioni più emozionanti.
Tuttavia, nonostante l’entusiasmo suscitato da queste idee, la realtà delle attuali dinamiche del calcio ha presto ripreso il sopravvento. La proposta è stata considerata “bella ma non praticabile”, poiché gli slot di trasmissione distribuiti dal venerdì al lunedì sono troppo preziosi per le emittenti televisive, che hanno investito significative somme per i diritti di trasmissione. Il modello attuale, che spazia su diversi giorni, genera ascolti e introiti pubblicitari troppo importanti per essere sacrificati, anche solo per una giornata.
Questo scenario riflette un cambiamento fondamentale nel modo in cui il calcio è consumato e presentato, un cambiamento iniziato il 29 agosto 1993 con il primo posticipo domenicale della Serie A, una partita tra Lazio e Foggia trasmessa in diretta criptata. Questo evento segnò l’inizio di un’era in cui la visione collettiva e simultanea delle partite di calcio ha ceduto il passo a un calendario frammentato per soddisfare le esigenze televisive. La proposta nostalgica, pur affascinante, rimane così un piacevole ricordo del passato, impraticabile nel contesto moderno del calcio professionistico.